Vi piace il nuovo colore dell’icona di Spotify? Che ne pensate del nuovo logo di Google?
Ogni tanto le aziende decidono di rifarsi il look; è sempre successo, ma nel digitale, come spesso succede, è tutto un po’ diverso. Diversamente che dall’ambiente analogico, dove una modifica del logo o della linea grafica viene di solito annunciata e discussa, i big di Internet usano procedere senza alcun preavviso. Ti svegli una mattina ed è cambiata una tinta o un font.
Questi cambiamenti improvvisi hanno un effetto maggiore rispetto a quanto succede nel mondo della tradizione: il nuovo logo o la nuova icona possono creare un fastidioso senso di estraniamento e anche delle difficoltà pratiche, perché queste icone, questi favicon, queste immaginette, queste edicole votive del nostro secolo, sono la destinazione naturale del topino o del pollice per miriadi di utenti per decine o centinaia di volte al giorno. E’ come cambiare inaspettatamente la posizione del frigorifero in cucina; come farò a trovare l’acqua quando mi sveglio di notte?
Vogliamo credere che ci siano delle ottime ragioni per prendere queste decisioni e che non sia semplicemente un modo per tenere a bada il protagonismo dei colleghi del marketing.
Perché alla scuola dove sono cresciuto io si insegna che tutto quello che gira intorno al brand va trattato con Continua a leggere