L’illusione e la speranza

Questo è stato un anno davvero difficile per tutti e sicuramente anche per me. A pochi giorni dalla fine del 2020 vorrei dunque fare delle considerazioni in diretta dal cuore, così come richiede un periodo davvero particolare. Per alcuni (molti?) di noi le difficoltà sono state davvero gravi. E’ difficile accettare le limitazioni della libertàContinua a leggere “L’illusione e la speranza”

Sperèm

A pena infatti ebbe Renzo passata la soglia del lazzeretto e preso a diritta, per ritrovar la viottola di dov’era sboccato la mattina sotto le mura, principiò come una grandine di goccioloni radi e impetuosi, che, battendo e risaltando sulla strada bianca e arida, sollevavano un minuto polverìo; in un momento, diventaron fitti; e primaContinua a leggere “Sperèm”

Sul “purpose”: un dialogo fake-socratico

Erissia: “Ma che cavolo è? “Purpose”? Che nome strano, non ha qualcosa di oligarchico? O di regale? Non siamo mica in Persia! E poi è mal scelto. Nei miei viaggi verso i mercati della Fenicia ho incontrato persone che venivano da molti paesi diversi e c’è una regola importante sull’uso dell’inglese internazionale: evitare i sostantiviContinua a leggere “Sul “purpose”: un dialogo fake-socratico”

Il più grande

Un milione di persone al funerale. Cori, fumogeni, urla. I dipendenti dell’agenzia funebre licenziati perché scattavano selfie con il cadavere. Pesanti scontri tra polizia e tifosi. Assembramenti “mask free” da Buenos Aires a Napoli. Le prime pagine di tutti i giornali intorno al mondo dedicate a lui, così come i primi 10 minuti di ogniContinua a leggere “Il più grande”

La poesia non va mai in quarantena

Tra il 1593 e il 1599 i teatri londinesi erano chiusi a causa della peste.William Shakespeare, chiuso in casa, si dedicò alla scrittura dei suoi immortali sonetti. Il più bello è considerato il 116. Non sia mai ch’io ponga impedimentiall’unione di anime fedeli; Amore non è Amorese muta quando scopre un mutamento,o tende a svanireContinua a leggere “La poesia non va mai in quarantena”