Sto finendo di smaltire le dosi eccessive di panettone + prosecchino ed è il momento di guardare con fiducia all’anno da poco iniziato.
Con fiducia?
Di natura sono un ottimista depresso … beh, siamo tutti un filo bipolari. Esplicitamente, fattivamente ottimista, interiormente sempre preparato al peggio. Dò almeno in parte la colpa ai romanzi italiani del diciannovesimo e ventesimo secolo, studiati sui banchi del liceo, versione spenta del vitalismo Hemigwayano che tanto amo. Il protagonista si batte, soffre e si impegna, ma alla fine il fato crudele renderà tutto vano. Fatalismo mediterraneo, dai Malavoglia a Padre Padrone, che in parte mi ha segnato. Ma sto divagando.
Ho fatto qualche riflessione su quello che potevo prevedere o auspicare per il 2019 nel campo della comunicazione e dei media. La scintilla è stata la mia partecipazione ai Wired Media Trends, intervistato dal direttore Federico Ferrazza.
Le riflessioni le ho raccolte in un post pubblicato sul blog de L’Eco della Stampa, che rappresentavo in quella occasione. Non le trascrivo integralmente altrimenti Google mi ammazza il SEO, se possono interessare le trovate qui.
Buona lettura, buon anno.