La realtà è realtà … forse, ma il modo in cui la percepiamo e la interpretiamo dipende largamente dal modo in cui viene presentata, dell’inquadratura, l’angolo da cui è fotografata, dalla cornice (frame) in cui è inserita. I professionisti della politica, istintivamente o per formazione, conoscono benissimo questa arte, fondamentale per sostenere le proprie posizioni e affrontare quei dibattiti televisivi che ormai sopravanzano addirittura il calcio nel popolare le nostre settimane televisive.

Sto seguendo un corso sul framing disponibile sulla piattaforma edX, una piattaforma MOOC (Massive Open Online Course, ma chi li sceglie gli acronimi?!? d’altro canto in italiano farebbe COMA, Corsi Online Massivi Aperti) fondata da Harvard e MIT.
Per chi non conosce i MOOC, si tratta di corsi online erogati a decine o centinaia di migliaia di utenti in tutto il mondo. Ne ho già frequentati parecchi, la maggior parte su Coursera, che rimane la mia piattaforma preferita. La maggior parte degli argomenti che ho voluto approfondire erano relativi a interessi extra lavorativi, in particolare la musica; ma ho anche assaggiato qualche linguaggio di programmazione, esplorato temi professionali e accontentato qualche curiosità intellettuale senza fini particolari. Vorrei ricordare anche la Kahn Academy, che ha goduto dell’attenzione e dei finanziamenti di Bill Gates; anzi, se volete assaggiare la qualità e l’utilità di questi strumenti, consiglio di iniziare dalla serie di lezioni sul funzionamento di Bitcoin, magistrale per semplicità e chiarezza.
I MOOC sono qui per restare
Questi sistemi di formazione a distanza stanno trasformando il mondo dell’istruzione e dell’educazione. Nel caso di edX e Coursera i corsi vengono erogati in una serie sufficientemente breve, per un periodo di 4 o 6 settimane. Ogni 7 giorni viene pubblicato un pacchetto di video, di cui usufruire ovviamente nelle ore più comode per ciascuno. Vengono erogati dei test per verificare l’apprendimento e al termine della settimana ci si sottopone a esami per misurare quanto imparato. Gli esami possono essere a scelta multipla, per cui corretti automaticamente dal sistema, oppure richiedere risposte libere e qualitative. In questo caso ogni allievo diventa anche correttore di compiti sottoposti dai colleghi. Inoltre si può attingere a forum su cui discutere dei temi del corso insieme a tutti gli altri allievi.
Un corso di questo tipo richiede tempo e soldi per essere sviluppato, ma può venire successivamente erogato per tutte le edizioni che si desidera, a un numero potenzialmente infinito di partecipanti. C’è dunque un enorme vantaggio in termini di efficienza e questo è il primo elemento rivoluzionario del sistema. Il secondo, ancor più importante, ha a che fare con la qualità della istruzione impartita.
L’eccellenza nella formazione a portata di mouse
Qualunque docente in qualunque Università nel mondo per definizione può offrire in media una qualità … media.
A meno di potere accedere a una istituzione particolarmente prestigiosa, o di avere la fortuna di usufruire di una offerta formativa che localmente è buona o addirittura ottima, un allievo di regola avrà accesso a una qualità dell’insegnamento, di nuovo, media.
Ha senso però affidarsi alle cure di un professore normalmente discreto, quando online, comodamente e spesso gratuitamente si può avere accesso all’eccellenza, al meglio disponibile nel mondo? I docenti di Harvard per chiunque, il MIT tutte le mattine dopo colazione, da casa.
Alla distanza queste nuove modalità potrebbero dunque produrre un cambiamento nel ruolo dell’Università, assorbendo la funzione di erogatori dell’istruzione. Non si andrebbe più a lezione nell’Università locale e specifica, ma si accederebbe a contenuti scelti tra i migliori disponibili nel mondo. La fine delle Università? Certamente no, perché gli atenei, pur non erogando il contenuto, potrebbero e dovrebbero configurarsi come organizzatori del servizio stesso, in termini di orientamento, assistenza, coaching, facilitazione, organizzazione e sorveglianza del percorso individuale.
Già oggi in rete sulle piattaforme citate e su altre è disponibile un’offerta enorme e sempre crescente. Potete dilettarvi tra informatica, astrofisica, chimica, letteratura, storia e così via. Le piattaforme si sviluppano e l’offerta iniziale gratuita, pensata per una fruizione occasionale, cede il posto a percorsi completi, a pagamento e muniti di un diploma finale.
Anche in Italia.
Rimane l’ostacolo della lingua. Come spesso succede rimaniamo danneggiati dal bacino limitato della nostra bellissima lingua, solo una sessantina di milioni di madrelingua in tutto il mondo, praticamente un dialetto. La stragrande maggioranza dei corsi è in inglese e l’offerta in italiano è ancora limitata. Tutti i video però dispongono di comodi sottotitoli, che possono aiutare anche chi ha una ridotta conoscenza dell’idioma albionico. E alle brutte, basta seguire dei corsi on-line per imparare l’inglese!
Anche noi però ci siamo conquistati il nostro spazio al sole, e non da oggi. In chiusura infatti vorrei ricordare il consorzio Nettuno, che data 1991, era pre Internet, ed è ancora lì a erogare corsi universitari a distanza. Forse non può rivaleggiare per mezzi disponibili con le piattaforme a stelle e strisce, ma almeno è un acronimo bellissimo: Network Telematico per l’Università Ovunque: simply wonderful, altro che MOOC!
[AGGIORNAMENTO: mi sembra corretto dire che mi sono disiscritto dal corso sul Framing. L’argomento è interessante e il corso ben strutturato, con una forma che favorisce molto la partecipazione. Ma le cose da fare sono tante e preferisco concentrarmi su quelle cui tengo di più. La curiosità ogni tanto mi spinge a esplorare nuovi territori, questa volta, come altre, alla fine ho dovuto privilegiare la focalizzazione].