Il punto interrogativo è d’obbligo.
Ma le foglioline verdi continuano a spuntare sui rami degli alberi, segno che se pur l’inverno non è ancora terminato, la primavera non è lontana.
MS acquista Skype, Linkedin è vicina alla quotazione mentre Groupon la prepara, Google lancia servizi su cloud insieme a Amazon e Apple: si ricomincia a investire.
Come è evidente tutti questi esempi riguardano l’area digitale, ma anche uno sguardo allo stra-tradizionale indice di produzione industriale dona qualche motivo di ottimismo, sia pure a singhiozzo (male gennaio, bene febbraio e marzo, alla fine un segno positivo sull’anno). Insomma, non è ancora passata, ma sta per passare … speriamo. D’altro canto, panta rei, tutto passa, figuriamoci una crisi congiunturale!
Adesso però arriva un appuntamento importante. Chi ha investito durante la crisi, chi ne ha approfittato per rivedere modello di business, portafoglio, meccanismi interni, chi (mi si consenta) ha conservato e nutrito un management competente e motivato, potrà beneficiare della ripresa; chi arriva debilitato alla fine dell’inverno, chi ha tirato i remi in barca, chi è sopravvissuto a colpi di contratti a progetto, rischia comunque di non farcela, perché arriva debole e senza una visione per il futuro, sperando semplicemente che il mondo riprenda a funzionare come prima; il che, in natura, non si da. Insomma, a mio avviso è adesso che si faranno i conti, non durante la crisi che “in quanto crisi”, è dura per tutti.
Per quanto riguarda l’editoria, se volete capire chi ha fatto e chi no, se non altro per le società quotate in borsa, basta sfogliare le trimestrali che in questi giorni vengono pubblicate.
Tuttavia, io penso ci siano motivi di ottimismo, anche per l’editoria. La scorsa settimana un seminario ANES e UNICOM ha presentato casi di editori che hanno innovato; magari costretti dalla crisi, ma hanno sperimentato, lanciato progetti, sviluppato nuovi prodotti e adesso si presentano con un’offerta decisamente diversa e più ampia rispetto a quella passata. Qualcuno in quella occasione ha notato che gli “editori” (termine che inizia a stare stretto) non si sono presentati con la classica mazzetta delle riviste sotto il braccio, un rituale antico quanto scontato; perché ormai la semplice copia cartacea non dà conto più dell’offerta dell’azienda, che si articola tra buona e vecchia carta, web, tablet, newsletter, banche dati, formazione, eventi … Un passo verso il futuro.