Le termopili

In 300 si opposero a Serse e riuscirono a fermarlo per il tempo sufficiente, in modo che i greci potessero organizzarsi.

Riusciranno i 5000 (cinquemila) abbonati (stimati) al Daily di Murdoch a cambiare le sorti dell’editoria su tablet?

Mah …

2 Replies to “Le termopili”

  1. Personalmente avrei anche da ridire su come è stata fatta l’app (mediocre ma sempre meglio di quella di TheProject della Virgin)… ma il punto è ovviamente un altro: i giornali su iPad non generano ricavi. Tema di fondo che sembra il leit-motiv a molte iniziative digitali.

    MicroSoft perde ogni giorni diversi milioni di dollari con la sua divisione online.

    Twitter ha ricavi modestissimi che non riescono a ripagare neanche il costo della connettività utilizzata.

    Digg, il sito per condividere notizie, non se la passa meglio.

    Facebook (che oggi è indubbiamente “cool”) ha aumentato il prezzo delle inserzioni del 40%, ma le performance delle inserzioni sono ai minimi della categoria (se anche trovate un annuncio giusto da mettere di fianco alla foto delle festa di ieri sera, poi vediamo se qualcuno ci clicca…).

    Google, nonostante l’ultimo scivolone in borsa, performa bene ma, se avete un sito e utilizzate AdSense, sarete fortunati se riuscirete a pagarvi i costi di hosting. Google video è appena stato chiuso, e Youtube, nonostante la popolarità, ancora non riesce a ripagarsi dei costi di connettività.

    Apple, secondo alcuni stimati analisti, con iTunes ha un business dalla marginalità risibile (o forse nulla): dai ricavi delle vendite sulle store ha una quota che dovrebbe a mala pena coprire i costi di infrastruttura e connettività (non a caso Apple evita sempre dichiarazioni sulla reddittività di iTunes).

    È solo lunedì mattina ed è il caso che mi fermi! Ma il quadro ritengo sia chiaro: non ci sono formule magiche per il successo; bisogna sperimentare e ancora sperimentare, per comprendere come cambiano i costumi dei nostri clienti/utenti. Supportando la sperimentazione con una buona dose di realismo e con una solida competenza digitale; altrimenti il fallimento è assicurato. Gli esempi delle grandi (e anche dei medio-piccoli) lo testimoniano.

  2. direi proprio di no! ma si capiva dall’inizio, mi viene da dire. e anche in questo caso (non solo nel b2b) si tratta di carenza di offerta I would say… se voglio leggere con il mio tablet (che non ho, peraltro) un giornale internazionale, mi abbono, chessò, al FT oppure a un bel servizio di rassegna stampa (non so perchè mi sia venuta questa idea…); perchè dovrei scegliere il Daily? Cosa offre di diverso, di innovativo, di unico? Credo che ancora per molto tempo il tanto inseguito “king” sarà il contenuto. Se hai qualcosa di interessante da dire allora i lettori arrivano, otherwise….

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